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Lagunaria: una storia leggendaria direttamente dal futuro


Il Documentario diretto dal regista Giovanni Pellegrini

di Fabio Vergaro



Come un gondoliere, che a bordo della sua gondola leggera e silenziosa solca i canali della città, sfiorando quasi sospeso il pelo dell’acqua, il regista Giovanni Pellegrini ci conduce alla scoperta, o meglio ad una riscoperta, dell’anima più pura e nascosta di Venezia.


Accompagnato dalla voce eterea dell’attrice Irene Petris e dalle musiche del compositore Filippo Perocco, lo spettatore si “immerge nella leggenda di Venezia”, muovendosi nella laguna, tra le sue isole e suoi canali, all’interno del meraviglioso centro storico fin nei suoi angoli più segreti e celati e viene messo in condizione, anche attraverso le parole e i gesti carichi di passione dei personaggi, di conoscerne la storia, le tradizioni secolari e i costumi popolari, tanto famosi nel mondo.

Lagunaria è documentario atipico che, muovendosi abilmente tra leggenda, un possibile futuro distopico e realtà odierna, ci mostra Venezia in tutto il suo maestoso ed eterno splendore, ma anche in tutta la sua fragilità, ormai messa a in serio pericolo da fattori esterni come il riscaldamento globale e il conseguente innalzamento del livello del mare, l’inquinamento e il turismo di massa incontrollato.


Intervista al regista


Giovanni, esiste una soluzione che possa costituire un punto di equilibrio per la città?

La situazione a Venezia è sicuramente molto complessa, e trovare delle soluzioni sarà un processo molto lungo. Al momento ci sono tanti residenti quanti posti letto in offerta turistica, dati che però non tengono conto dei posti letto abusivi, che sicuramente sono tanti. Se semplicemente si facessero dei controlli verso le strutture abusive e si applicasse le norme che già esistono per limitare le notti che ogni b&b puo’ mettere in offerta turistica già si potrebbe cominciare ad invertire la tendenza in atto, ovvero la trasformazione di Venezia in un parco turistico a tema. Poi bisognerebbe investire sulla residenzialità, attraendo nuovi residenti. Il Comune ha migliaia di case sfitte che non vengono affittate perché’ sistemarle costa troppo. Tantissimi sono gli spazi dove si potrebbero impiantare attività artigianali o imprese legate alla smart economy. L’argomentazione secondo la quale Venezia si spopola perché è una città scomoda e dove non c’è lavoro è semplicemente tendenziosa. Il fatto a mio giudizio è che a molti conviene mantenere lo status quo, in modo da continuare a sfruttare la città come una gallina dalle uova d’oro, e ripopolarla non fa parte di questo disegno.



E’ stato difficile raccontare “questa” Venezia?

Raccontare “questa” Venezia, che altro non è che la mia città, è stato sicuramente un piacere ed un onore. Quando lavoro a questo tipo di documentari, in cui devi passare giornate intere assieme alla troupe e spesso in condizioni disagevoli, amo lavorare con troupe fatte di amici, e così è stato anche per Lagunaria. La troupe era composta generalmente da me, il fonico Alessandro Romano e Daniele Serio, tutti e tre accomunati dall’amore per il mare e per la vela, quindi non è mai stato un peso fare le riprese da una barca minuscola come la mia. Le location poi erano sempre in luoghi meravigliosi di Venezia e della sua laguna, quindi anche da questo punto di vista lavorare a questo film è stato molto bello. La difficoltà maggiore l’ho ritrovata successivamente, nella fase di montaggio, in cui sentivo il peso di una responsabilità importante, quella di raccontare Venezia fiori dai luoghi comuni ed in un modo che potesse soddisfare anche il pubblico veneziano, pronto alla critica nei confronti dei racconti che vengono fatti della loro città. Io e Chiara Andrich abbiamo lavorato al montaggio per 5 mesi, passando per 35 versioni del film. E’ stato un processo lungo e doloroso, ma che poi è stato ripagato dalla calorosissima accoglienza del film. Lagunaria nel Veneto ha collezionato numerosi sold out, ed a Venezia ha registrato lo stesso pubblico di Super Mario Bros (campione di incassi di Aprile) a dimostrazione che la cittadinanza ha gradito il racconto di Venezia che ho fatto nel film, questo lo considero come un grande riconoscimento di cui vado molto orgoglioso. 


 

Lagunaria nasce dal progetto Venezia Liquida, da cui due anni fa è nato il documentario La città delle sirene, già presentato in numerosi festival e ora disponibile su Amazon Prime ed è stato proiettato il 6 giugno al Cinema Massimo di Torino, in Anteprima Nazionale per i Festival.

Il Documentario ha partecipato nella sezione Made in Italy della 26esima  edizione del Festival CinemAmbiente a Torino (5-11 giugno).


 



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